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L'arte della scultura in legno
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L'arte della scultura in legno
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Per valorizzare le competenze e il know how proprio della scultura gardenese fatta a mano, sono stati realizzati diversi video che hanno coinvolto le persone dell'azienda Demi Art.
Ciascuna persona coinvolta ha potuto dare il proprio contributo di know how, umano e valoriale al proprio lavoro, così da valorizzare gli asset che rendono le sculture Demi Art pezzi unici dell'artigianato artistico gardenese.
Video
Altri video della serie:
KARL DEMETZ - MAESTRO SCULTORE DEMI ART
Bisogna trovare un legno che abbia pochi nodi e pochi difetti. Per esempio, il tiglio è molto morbido, ha pochi nodi e poca resina.
Ci sono anche, per esempio, dei legni molto più duri come il noce che è un bellissimo legno, solo che dà il doppio di lavoro perché ci si impiega molto di più. Invece il tiglio è dolce, morbido, con un colpo si riesce a tirar via già un bel po’ di legno. Anche come finitura è molto più semplice che prendere un legno più duro che ha una venatura molto più marcata, ma molto più difficile da lavorare.
Per la scelta del blocco di legno bisogna cercare nel nostro deposito legno. Scegliamo una tavola di legno, misuriamo l’umidità con un apposito apparecchio. L’umidità dovrebbe essere più o meno sul 10%.
Scelto il pezzo di legno si taglia il pezzo, si prende la misura, si taglia il pezzo su misura con una sega a motore. Poi, tagliato il pezzo si va sulla sega a nastro, si taglia perfettamente in modo rettangolare dei pezzi.
In questo caso noi facciamo, qui, dei bassi rilievi. Serve un pannello, cioè una tavola abbastanza sottile, 5-6 centimetri, 5 in questo caso. Così, scelto il pezzo di legno che non abbia tanti nodi, tante macchie, un legno perfetto, si comincia a intagliare.
KARL DEMETZ – MAESTRO SCULTORE DEMI ART
Sto facendo una Santa Rita. Per vedere se riesce bene bisogna trovare un bel pezzo di legno. Qui ho preso un pezzo di tiglio. I contorni vengono disegnati e poi il pezzo viene tagliato con la sega a nastro. Così abbiamo un po’ i contorni già tagliati. E poi si inizia a trovare, come detto, la faccia che deve essere in proporzione.
Poi si vede se le dimensioni, se le proporzioni sono più o meno esatte e allora si continua, si va avanti, si toglie, in pratica, tutto il legno che è di troppo.
Questa Santa Rita tiene in mano un crocefisso che viene applicato in un secondo momento perché è più difficile farlo tutto d’un pezzo. Si fanno le mani e poi nelle mani viene applicato il crocefisso, in un secondo tempo.
In questo caso devo attenermi alla foto che mi hanno dato perché il cliente vuole esattamente una Santa Rita che è così. Generalmente il disegno me lo faccio da me. Qui invece devo copiare una figura che già esiste da qualche parte.
Qui abbiamo un pezzo che abbiamo iniziato appena un paio d'ore fa. Qui si vede la procedura, si vedono già abbastanza i dettagli, cioè il drappeggio, con un po’ di movimento. Si vede già la testa, le mani bisogna ancora farle, comunque, un po’ alla volta fino a stasera già si vede qualcosa di più.
ALEX PERATHONER – MAESTRO SCULTORE DEMI ART
Siamo all’ultima fase della lavorazione. Questo è un Don Bosco. Dopo che il maestro Carlo ha preso il legno di troppo, facciamo il lavoro fine, un lavoro molto delicato. Praticamente si rifinisce tutto: il viso, le mani, le dita.
Basta definire i dettagli praticamente. Bisogna passare dappertutto però con un lavoro molto più fine. Bisogna avere gli occhi buoni e la mano ferma. Se c’è una cosa grande, si prende uno scalpello grande; se c’è una cosa fine si prende uno scalpello piccolino, diciamo. Per entrare nei particolari si prende lo scalpello fine.
Il problema è che bisogna sbagliare il meno possibile perché se no dopo si rovina il legno; spesso non è più possibile incollarlo e sarebbe un peccato.
La parte che la gente guarda di più è sempre il viso. Per esempio questo è un Don Bosco e sarebbe bene farlo sembrare un Don Bosco. Le mani più o meno sono tutte uguali però il viso è sempre la prima cosa che la persona guarda: è espressivo.
WALTRAUD MALSINER – PITTRICE DEMI ART
Allora, usiamo olio di lino di trementina e si inizia a mettere su il colore. Prendo un pennello un po’ più grande e cerco di mettere il colore che sia dappertutto un po’ più sottile, poi prendo lo straccio, tolgo il colore un po’ sugli alti e faccio la sfumatura.
Praticamente c’è uno strato un po’ più sottile così che ha anche un effetto un po’ più fine se c’è un po’ meno colore.
Praticamente il colore non si mette dappertutto all’inizio. Quando lo si mette su, si prende un pennello un po’ più grande per le parti un po’ più difficili.
Adesso prendo uno straccio e sugli alti tolgo il colore per fare, poi, la sfumatura.
La parte più difficile?
Le cose un po’ più fini. Magari gli occhi sono una cosa un po’ più delicata. Ci sono anche le decorazioni, che sono una cosa un po’ più delicata da fare.
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